giovedì

Smarmelliamo


Ieri sera ero a cena con "amici" che lavorano nel campo della comunicazione, non si trattava proprio di una cena di lavoro ma ci si avvicinava molto. 
Diciamo che incarnava il peggio di una cena business visto che alla fine mancava proprio il business.

Con me c'era un'amica, una non del settore, laureata in filosofia... insegnante di filosofia... una gran bella testa.
Dopo qualche bicchiere di vino e una serie infinita di commenti e pettegolezzi sulle ultime compagne e su vizi e difetti di tutti i direttori creativi (non presenti al tavolo)... il discorso ha iniziato ad elevarsi. A questo punto, persi i nozionismi di settore, la mia amica ha finalmente iniziato ad entrare nel discorso... e si sa... dalla filosofia... alla sociologia... alla comunicazione...

Ma qui casca l'asino... la mia amica è rimasta in gioco per cinque minuti, ha provato a imbastire una teoria, ha provato a darci un punto di vista, ma è stata estromessa dal discorso.

Marketing relazionale, marketing emozionale e polisensoriale, guerrilla, buzz, viral, grp e centri media, teaser e brand awareness... insomma, un modo come un altro per tagliare fuori i non addetti, la discesa verso il punto di non ritorno, come i filosofi moderni, attenti solo al parere dei colleghi e felici di masturbarsi la mente... vicendevolmente. Scusate la rima, ma il nostro mestiere è un'altra cosa. Giù le barriere e le definizioni sterili, è giunta la stagione dello smarmellamento... perché l'unico obiettivo è avere il piacere (e l'onore) di conquistare un altro pezzettino di cervello.