giovedì

94 vs 1


ho appena finito di leggere e rileggere e sistemare e poi rileggere ancora la presentazione di un progetto di in store... incontro con il cliente domani mattina alle 9.30

la presentazione alla fine è arrivata a 94 slide di keynote... 94 pagine piene di scritte ed immagini... per dimostrare che quella presentata è la miglior soluzione... al di là di ogni ragionevole dubbio.

quanta fatica e quante energie... e dire che ne basterebbe sempre e solo una... una sola solitaria slide con su scritto "non vi preoccupate, andate a letto sereni, pensiamo a tutto noi... e andrà tutto bene"

e adesso vado a vedermi Mandrake!

mercoledì

RESPONSABILE MARKETING/2

Siamo stati chiamati per una gara... il cliente è una grande (molto grande) azienda food italiana.
Dopo averci dato il brief abbiamo chiesto quali erano i criteri di valutazione per determinare il vincitore. Il responsabile marketing, dopo aver scambiato un paio di sguardi con i suoi collaboratori, ci ha detto che non erano stati fissati... avrebbero deciso loro. A sentimento, aggiungo io... e spero solo a quello.
Abbiamo poi chiesto quante agenzie erano state chiamate per la gara, anche qui, dopo uno scambio di sguardi, ci hanno comunicato "più di dieci".

Abbiamo salutato, cordialmente.

La mia riflessione (anzi, quesito a cui non ho risposta) è: di chi è la colpa se siamo arrivati a questo punto?

LA DURA LEGGE DEL PROFITTO




C'è la crisi, la crisi finanziaria... w la crisi!

Un tempo le aziende venivano fatte per produrre (principalmente prodotti... e poi sempre più servizi) ... se l'idea era buona, la macchina organizzativa efficiente, la rete vendita agguerrita e determinata e l'amministratore sapeva il fatto suo... ci si scommetteva. 
Si compravano azioni di quell'azienda!

Si mettevano le azioni al sicuro e si stava ad aspettare... un progetto imprenditoriale non ha profitti costanti ... ci sono fasi ... in alcune si porta a casa denaro e si fa cassa, in altre si sta a guardare ... in altre ancora ci si rimette (in parte) il capitale investito (ma questa fase è meglio non viverla).

Poi la borsa è diventata un fatto "grosso" gli anni settanta ed ottanta hanno visto orde di yuppies assaltare le cattedrali della finanza e il gioco è andato nelle mani di trentenni  che non sanno cosa voglia dire investimenti e rischio d'impresa, ma che pretendono profitti costanti... tutti i mesi, tutte le settimane, tutti i giorni.

this was the beginning of the end... but the end is (also) the beginning

Se questa logica è arrivata alla finanza... ovviamente vuol dire che prima era passata dal mercato.
Perché mangiare gelato solo d'estate, come una volta, quando si aspettava la primavera per correre dal gelataio? Il gelato si mangia tutto l'anno... 
Come per il cinema, una volta si aspettava settembre per la riapertura delle sale, adesso si va al fresco della multisala anche in pieno luglio... e si bevono spremute di arancia ad agosto, si mangiano meloni a dicembre... e questo è progresso, questi sono i risultate del benessere che abbiamo conquistato e raggiunto. 

Abbiamo cambiato i nostri punti di vista, le nostre convinzioni, le nostre abitudini... siamo finalmente liberi!

martedì

10 domande... molte risposte

Visto che siamo in tema... suggerisco un post della giovane e brava Flavia Brevi sul blog di Grazia... 

http://grazia.blog.it/2009/06/09/10-domande-ai-pubblicitari/

tra le molte risposte... anche una del sottoscritto...

Cara Flavia,
odio i post che si susseguono a colpi di “ho ragione io”… volevo solo dirti, visto che tu sei una pubblicitaria… che purtroppo la pubblicità funziona proprio così, e lo sai bene (se vuoi vedere le cose)… poi possiamo vederla in modo cinico alla Beigbeder o in modo sognante alla Seguelà (entrambi francesi… per caso) … ma se si devono promuovere marchi e prodotti così deve essere … il fine rimane sempre e solo il profitto, e lo dico a malincuore, fidati … lo scopo della pubblicità non è nobile mia cara, lo scopo della pubblicità e stimolare i consumi in un mondo che dovrebbe ridurli drasticamente… e poi ricordati che (citando proprio Beigbeder)  “Nessuno vuole che siate felici, perché le persone felici non consumano”

domenica

Assente...


sono mancato per due giorni e porto subito la giustificazione.
sono stato a Santa Margherita, al convegno dei giovani industriali, e non è stato male.
Dibattiti interssanti moderati da uno stanco ma sempre bravo Giovanni Floris... si sono visti (e a volte anche "sentiti") umini d'azienda come Nerio Alessandri (technogym), Stefano Scabbio (ManPower Italia), Giuseppe Recchi (general eletric) ecc ecc .... e politici come Pier Luigi Bersani (papabile prossimo segretario PD), Maurizio Lupi (vice presidente della Camera), Nicola Rossi (economista area PD), Maurizio Sacconi e poi Violante, Quagliarella ecc ecc ecc ... poi quel gran bell'economista da esportazione di Alberto Alesina ... e il gran finale con i fuochi d'artificio del Presidente Silvio Berlusconi.

Insomma, una due giorni in cui se ne sono sentite tante (anche se molte inutili), un quasi week end al grand hotel miramare, dove ti servono caffè da tre euro (al bancone) e aperitivi accompagnati con patatine che risalgono ai convegni in cui era presidente il mantovano Colaninno (
Matteo)...

...ma una due giorni molto interessanti, per diversi motivi.
E qui mi rivolto a tutti i giovani copy ed art che lavorano in agenzia, un'esercito che ritiene fondamentale per il proprio lavoro indossare abiti (e soprattutto accessori) cool... una folla di professionisti che vede nell'azienda il proprio nemico, colui che gli mette i bastoni tra le ruote e che non permette mai alla "creatività" di sbocciare veramente.

Le agenzie forniscono alle aziende servizi fondamentali (e non fuffa... as you say Man)... e le agenzie nascono ed esistono per dare servizi fondamentali alle suddette aziende... un legame indissolubile... proprio come tra la femmina ed il maschio... si litiga, si schermaglia, si scende a dolorosi compromessi... ma alla fine non si può fare a meno l'uno dell'altra.

Vivere (ogni tanto) a stretto contatto con le aziende, ci permette di comprenderle meglio, di capire il loro punto di vista... un buon latin lover deve conoscere la mentalità delle donne come le proprie tasche... Man.